Se la riduzione delle valutazioni a numeri e delle relazioni a connessioni è un problema universale del presente, a scuola diventa più delicato che mai. Così volevo condividere con voi questa giusta riflessione sul registro elettronico che in puro stile #noisiamoincalcolabili aiuta a capire perché non sempre l’introduzione dell’informatica sia un progresso, ma piuttosto il contrario. In questo caso:
Dove il registro elettronico c’è da un po’, capita che i genitori non si facciano più vedere ai colloqui con i docenti o alle riunioni della Consulta, basta il voto letto sul video, la media la sanno fare da sé. Come se la valutazione fosse cosa di numeri: niente storia di una conquista da raccontare e condividere, niente alleanza educativa da concordare. La scuola in numeri: quattro-cinque-sei. Oppure i genitori a scuola ci vanno, ma vanno a fine quadrimestre e a fine anno, a contestare il voto in pagella, perché non rispetta la media dei voti monitorata per mesi online. Come se il processo di apprendimento e crescita potesse diventare un numero appunto.