La cautela verso i nostri simili e la precauzione verso la natura sono la stessa cosa. Sono figli della complessità: una inconcepibile miriade di microscopiche parti che si adattano l’una all’altra in un caleidoscopio infinitamente cangiante.
I viventi poi hanno qualcosa in più: l’individualità. Ciascun vivente è unico, e l’unicità è essenziale perché l’insieme di una popolazione possa adattarsi all’ambiente che cambia senza posa. Se questo vi suona scientifico va benissimo perché è proprio così, e così deve essere.
La scienza sa anche che non si possono trovare leggi matematiche per descrivere i sistemi biologici, il che la dice lunga sulla nostra immensa ignoranza. Ignoranza di fronte alla complessità degli altri che trattiamo dall’alto in basso e riduciamo a un paio di aggettivi. Ignoranza di fronte alla complessità dell’ambiente che stiamo disfacendo come dei bifolchi cosmici. Ignoranza di fronte alla complessità di noi stessi, cui dovremmo per primi l’umiltà e il riguardo.
Buone feste a tutti noi incalcolabili.