Numeri e occupazione


In #Noisiamoincalcolabili si seziona la nostra vuota cultura dei numeri. Di quelli che su una chart presentata da un buon imbonitore sembrano roba seria, anche se non significano niente se non ci spiegano come sono stati calcolati. E spesso anche quando ce lo spiegano.
Ecco oggi un altro esempio da manuale. L’occupazione cresce, dicono trionfalmente. Ma cosa c’è dietro quei numeri? La definizione di “occupato”. Se basta un’ora di lavoro a settimana pagata da un voucher – perfino solo formalmente – e risulti “occupato”, allora la crescita dell’occupazione è la crescita dei voucher. E infatti il voucher, mirabile “modernizzazione” che nella teoria di qualche nostro ottuso legislatore doveva far emergere il lavoro nero, nella realtà è diventato un ideale strumento d’inganno: aiuta le imprese a sfruttare meglio i lavoratori, perché la formale presenza dei voucher acquistati li mette a posto con la legge, e aiuta il governo a dare spettacolo con quegli stupidi numeri mentre la terra in cui hanno le radici è sempre più sofferente.


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